ASCOLTA IL SILENZIO
L`ULTIMA NOTTE DI CRISTO
L`oscurita` non e` assenza di luce
E` qualcosa di piu` incontrollabile e sinistro
non e` un luogo ma una voragine
Ci siamo stati tutti
almeno una volta
piu` di una volta
E sebbene non potessimo vederTi ne` sentirTi
Tu eri la`
In attesa
Perche` l oscurita` non e` buia per Te
almeno non sempre.
Hai pianto.
Ma non per il dolore degli altri
ma perche` saresti dovuto andare via.
Noi non riuscivamo a comprenderlo
o non volevamo farlo
o entrambe le cose
L`imminente oscurita` era troppo profonda per noi da afferrare.
Ma lo era anche la luce.
L`una doveva procedere l`altra
E` sempre stato cosi fin dall`inizio.
Le lacrime scesero dai Tuoi occhi e poi dai nostri
prima che ogni luce si spegnesse.
Il Tempo stesso voleva morire con Te
Ci avevi detto sarebbe stato cosi`
non con le tue parole
LA LUCE SPLENDE NELLE TENEBRE
VANGELO DI GIOVANNI 1:5
In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
IL GIORNO E LA NOTTE
SALMO 19 1:6
I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento dichiara l’Opera delle sue mani.
un giorno proferisce parole all’altro, e una notte rivela conoscenza all’altra.
Non hanno favella, né parole; la loro voce non s’ode;
ma la loro armonia si diffonde per tutta la terra e il loro messaggio giunge fino all’estremità del mondo; nei cieli Dio ha posto una tenda per il sole;
ed esso è come uno sposo che esce dalla sua camera di nozze, esulta come un prode che percorre la sua via.
Esso sorge da una estremità dei cieli, e il suo giro giunge fino all’altra estremità; niente è nascosto al suo calore.
IL TELO
Sono stato preso con forza, dalla mensola, chi mi portava con sé correva.
Sono stato srotolato con mani tremanti.
D’improvviso su di me è stato posto un corpo, il corpo di un uomo.
Sono stato ripiegato poi su di lui. È stato un momento atroce.
Io, un pezzo di stoffa leggero e delicato, mi sono trovato appiccicato a un corpo sporco mentre il sangue penetrava il mio tessuto.
Sentivo le ossa spingere contro di me,
sentivo lacerazioni e piaghe diventare mie.
Io ero come quel corpo: martoriato.
È stata una notte terribile.
D’un tratto ho sentito un calore fortissimo,
una luce mi ha inondato
per un attimo tutto è stato bianco, luce,
e i segni e le ingiurie subite, sono diventate parte di me.
È stato un attimo, poi buio, di nuovo.
Mi sono sentito appoggiato sulla pietra dove, fino a un attimo prima,
avvolgevo quel corpo.
Ma non c’era più, quel corpo.
La pietra che sigillava il sepolcro si è mossa, l’ho vista muoversi,
ed è entrata la luce.
ASCOLTA IL SILENZIO
Le mie parole sono faville
esplose da un tizzo che arde
mani protese
nell ultimo spasmo di luce
Le mie parole sono scheletri
d` ali sepolte in cieli di quarzo.
Ascolta il silenzio
ora che il brulichio si e` fatto carne
della tua carne espansa nel sussurro
esalato nell`aria che brivida
non v`e` piu` l`eco della tua voce
frinente e gracidante
che ha smarrito il suono
della domanda
e attonita risillaba il silenzio
ASCOLTA IL SILENZIO
Gianni Mazzetti